Se vuoi puoi..

mercoledì 22 giugno 2011

Piccoli lupi di mare 2011

Per chi questo fine settimana bazzicherà la riviera romagnola segnalo l'evento "Piccoli lupi di mare 2011"  organizzato dal Museo della Marineria di Cesenatico in collaborazione con con Gesturist Cesenatico Spa, la scrittrice di libri per l’infanzia Elisa Mazzoli e a Cartabianca, pescatori, comandanti, artisti, musicisti, e veri lupi di mare.
Sabato 25 giugno 
ore 9.30-11.30: Piccoli lupi a bordo! Apertura ai bimbi del Barchèt Raffaele ormeggiato sul porto canale
ore 21.00: Ferruccio e l’arrembaggio – spettacolo di narrazione con Elisa Mazzoli a bordo del trabaccolo da trasporto Giovanni Pascoli per bimbi dai 3 ai 7 anni (PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA 0547-79205)
ore 21.00: Colla sabbia e col colore - laboratorio e gioco presso il cortile del Museo della Marineria con Associazione Cartabianca e Lucrezia Tomas
Domenica 26 giugno 
ore 9.30-11.30: Piccoli lupi a bordo! Apertura ai bimbi del Barchèt Raffaele ormeggiato sul porto canale  
ore 10.30: presentazione del libro Racconti Incanti di Elisa Mazzoli presso Bagno Milano
ore 21.30: performance artistica dello scrittore e illustratore Gek Tessaro presso il cortile del Museo della Marineria
Tutti gli eventi sono gratuiti.
Sabato sicuramente porterò Simpatica Canaglia a vedere il Barchet un'antica barca da pesca dell'alto adriatico e al laboratorio serale. Purtroppo non credo di riuscire ad ammirare Gek Tessaro che la mitica Ci mi ha permesso di conoscere, perchè domenica saremo a Bologna (sempre su e giù) alla mega grigliata organizzata dal papà di un compagno di scuola della canaglietta. Sarà per un'altra volta.

venerdì 17 giugno 2011

Si parteeeeeee

Post al volo: stiamo partendo per il mare.
Ci staremo un bel po' grazie a nonna vagabonda e al mio lavoro che me lo permette (finchè la coppia Brunetta Gelmini me lo permette). 
Le mie scorribande virtuali si diraderanno e così le visite a tutti gli splendidi blog che seguo, ma appena la presenza di una wifi area me lo permetterà tornerò a rompere.
Un bacio
Mammozza

I venerdì del libro: "La mia piccola officina delle storie"

Cara Paola e cari blogger e non che passate di qua, il libro che oggi propongo per l'iniziativa dei venerdì del libro è:

AUTORE: Bruno Gibert
TITOLO: La mia piccola officina delle storie
CASA EDITRICE: EDT
PAG: 44
ETA' CONSIGLIATA: dai 6 anni (secondo me anche prima)
Anno pubblicazione: 2008
ISBN: 8860404223
 
Le 21 pagine di questo libro rilegato con spirale sono divise in 4 fascette colorate e su ciascuna è scritta una parte di una frase: sulla prima un luogo, sulla seconda il soggetto, la terza racconta un'azione e l'ultima il complemento oggetto. E' così possibile creare 194.481 storielle diverse giocando sull'ironia, il grottesco e l'assurdo (Simpatica Canaglia ride di gusto quando gli racconto situazioni demenziali).
E' consigliato per bambini più grandicelli, ma lo voglio mostrare ugualmente al pupo e vedere come reagisce.
Ho diversi obiettivi:
  • stimolare la fantasia e il senso dello humor: verranno fuori combinazioni diverse ma su ciascuna si potrà costruire una continuazione a nostro piacimento
  • rafforzare il lavoro che abbiamo fatto in passato sulla lettura, le parole sonop semplici scritte in stampatello maiuscolo piuttosto grande e così ogni tanto cercherò di fargli leggere qualche parolina.
  • fargli capire la differenza tra nomi, verbi e aggettivi
Ho troppe pretese per il mio quasi 5enne? Può darsi ma vedo che lui si diverte e che dopo un po' di tempo mi sorprende mostrandomi che quello che gli ho spiegato giocando l'ha capito perfettamente.
Aggiornamento del 6 novembre 2011: qui è possibile sfogliare alcune pagine del libro per capire come è fatto

domenica 12 giugno 2011

Giochi profumati

Il nostro orto cresce, un po' meno il giardino che per il momento è una selva inestrcabile di erbacce, grazie alle cure di nonno Ciappinaro e nonna 'Zdora. Simpatica Canaglia quando ci sono i nonni adora scorazzare nel cortile e prodigarsi nell'aiutarli. E' innamorato delle piante aromatiche e del loro profumo.
Ieri abbiamo provato un gioco che vogliamo proporre il giorno del suo compleanno: "Indovina il profumo".
Servono:
  • mazzetti di erbe aromatiche (rosmarino, salvia, menta, basilico ma anche timo. origano, erba cipollina più ce ne sono più è divertente)
  • quadratini di stoffa di cotone recuperata (noi abbiamo usato un vecchio lenzuolo)
  • elastici
Per prima cosa si raccolgono un po' di foglioline (o petali di fiori) di piantine profumate, poi si ritagliano dei quadratini di stoffa indicativamente 10x10 cm. Si pongono le foglioline al centro, si uniscono i vertici del quadrato e si chiude con un elastichino.


Dopo averne preparati un po' si può giocare a chi al fiuto migliore.
Buon divertimento.

Panini al latte

A settembre ci sarà il compleanno di Simpatica Canaglia e il mio regalo sarà, come l'anno scorso, preparargli una bella festa. 
Così comincio per tempo.
Per il rinfresco, nel bolognese, si usa preparare le tigelle che poi vengono farcite con salumi, formaggi o crema al cioccolato. La nonna 'Zdora e la nonna bis sono insuperabili a cucinarle, ma quest'anno voglio preparare anch'io qualcosa. 
Ho pensato a dei panini al latte che poi potrò farcire in diversi modi.
Ho trovato questo video-ricetta e ho provato.
Con Simpatica Canaglia abbiamo preparato tutti gli ingredienti sul tavolo:
Abbiamo impastato seguendo l'ordine dettatto dalla ricetta, prima con l'impastatrice, poi un po' a mano, anche il pupo aveva il suo pagnottino da impastare.
Abbiamo lasciato i nostri panetti a lievitare per 2 ore e quando li abbiamo ripresi erano diventati molto più grandi. Questo è il mio:
La cosa che è piaciuta di più alla canaglietta è stata fare i salamotti che poi io lavoravo come previsto dal video per dargli la forma tondeggiante. 
Siamo stati una gran squadra. 
Li abbiamo infornati a 180°C. La ricetta prevedeva 15-20 minuti, io li ho lasciati un po' di più, fino a quando la crosta non è diventata bella dorata. Questo è il risultato visivo, per il profumo e il sapore non vi resta che provarci, è davvero facile.
Il risultato è stato questo

La consistenza e la cottura sono risultate perfette, ma per il nostro gusto il sapore è un po' troppo dolce.
La prossima volta voglio provare a ridurre lo zucchero e a farne qualcuno farcito con cubetti di mortadella, speck e scaglie di cioccolato fondente (non tutto insieme però).

venerdì 10 giugno 2011

Nata Femmina di Elvira Dones

Quella che segue è la mail che mi ha inviato una mio compagna dell'università con cui ho preparato diversi esami e trascorso un po' di vacanze assieme. Siamo fisicamente lontane, ma fortunatamente ogni tanto ci ricordiamo di scriverci per aggiornarci sulle nostre vicede.
Simona è un animo nobile e forte, molto forte, direi caterpillar e l'ammiro per questo.
Ciò che mi ha riportato mi lasciato un fastidioso malessere addosso, non ho votato per il signore in questione ma il fatto che rappresenti lo Stato in cui sono nata e in cui sono, nonostante tutto, felice di vivere mi fa sentire comunque in colpa.

La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
   
        NATA FEMMINA   
"Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione. "
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate.
A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana.
Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie,
rapite,mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi.
Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare,sogna il miracolo.
 E' una storia lunga, Presidente.. . Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche
righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani,ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite.
Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da ba r a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.

Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuriano varie polemiche , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.
Merid Elvira Dones

domenica 5 giugno 2011

Cantine Aperte

Agritursimo con cantina a Faedis
Sabato 28 maggio io e papi Miki senza la Simpatica Canaglia siamo partiti verso il Friuli per partecipare ad una manifestazione che da un po' di anni frequentiamo.
Rispetto agli altri anni la meta era piuttosto lontana così abbiamo deciso di prenotare una stanza e una cena (con il vignaiolo) in una cantina dotata anche di agriturismo a Faedis paese di circa 1600 abitanti a ridosso delle Prealpi Giulie.
Siamo arrivati verso le 17, abbiamo lasciato il bagaglio in una piccola ma piacevole camera (il lucernario a destra) e approfittato del bellisssimo tempo  per passeggiare tra le vie del paese, scoprendo architetture interessanti, cura del verde pubblico e privato, persone molto disponibili.

La Chiesa
il torrente Grivò
Una casa caratteristica
La cena con il vignaiolo è stata molto gustosa: antipasti di salumi locali con giardiniera (peccato si sentisse che non era stata fatta in casa), risotto con gli asparagi bianchi e raviolini al Refosco (ottimi), Brasato al Refosco  (eccelente) con patate al forno, cremina al Moscato rosa. Il tutto accompagnato dai vini della cantina: con l'antipasto uno spumante Brut, con il primo un piacevolissimo Friulano e con il secondo un Cabernet Sauvignon barricato. Da buone forchette che siamo abbiamo spazzato via tutto, è rimasta un po' di acqua e un po' di rosso, ma in due ci siamo scolati quasi due bottiglie (eravamo tranquilli perchè sapevamo che sulle scale per arrivare in camera non avremmo incontrato nessun alcol test!). Abbiamo chiuso la serata con un caffettino e una romanticissima passeggiata tra i vigneti sotto un cielo puntinato di stelle.
La mattina dopo una tranquilla colazione, abbiamo iniziato il nostro tour per cantine iniziando proprio da qui. Degustare friulano e refosco subito dopo un cappucino non è il massimo, ma i vini erano buoni (dopo la bevuta serale, neanche un po' di giramenti di testa o nausea, solo una piacevole leggerezza di spirito). L'unica pecca trovata è che il signor Bruno, il vignaiolo, non è stato molto loquace. Nelle edizioni precedenti abbiamo incontrato persone che ci hanno raccontato tutto della storia delle loro cantine, dei procedimenti fermentativi (e qui tutto il mio sapere chimico salta fuori), della loro passione per quel lavoro. Questo è il lato più affascinante di andar per cantine, imparare e conoscere persone appassionate di ciò che fanno. 
Le mura
Acquistate alcune bottiglie siamo partiti alla volta di una nuova cantina. Stesso paese, un pò fuori dal centro, ci ha accolti questa struttura:
infatti questa storica azienda ha sede in un'antica villa munita di mura merlate (casaforte) la cui costruzione risale al XV secolo. Abbiamo visitato l'antica cantina (soffitto originale con travatura in legno) con botti in rovere e barriques francesi per la maturazione e l'affinamento dei vini. I vini erano discreti ma nessuno ci ha colpito particolarmente. Veramente bella è invece la corte interna di questa villa: un giardino curatissimo con ulivi e piante da frutto. Una meridiana (io le adoro) spiccava su di un vecchio muro.
Le botti
La meridiana
Veduta della azienda
Siamo ripartiti per l'ultima cantina sotto il comune di Faedis, non più in pianura ma in collina, qui il panorama era fantastico. L'edificio che si vede ospita la casa padronale (in rosso), cantina e agriturismo (in pietra). Qui abbiamo incontrato la moglie del proprietario che ci ha raccontato un sacco di cose sulla loro azienda: come è nata, i vari investimenti fatti, i macchinari utilizzati, le vecchie barriques, le difficoltà del momento attuale. Una persona davvero squisita e squisiti erano gli assaggi di San Daniele che hanno accompagnato la degustazione dei vini della cantina.
Una delle barriques
Un'altra meridiana


Mi piacerebbe tornare in questo posto per passare qualche giorno nel verde e a passaggiare nei boschi vicini. Alcuni attuali inquilini degli appartamenti disponibili hanno confermato che in questa località si sta proprio bene.

Un inquilino....
...vicino a casa
Lasciato il comune di Faedis, siamo partiti per la quarta cantina programmata dal mio itinerario, direzione comune di Cividale del Friuli. Qui la degustazione era organizzata insieme ad altre aziende alimentari per cui insieme ai vini abbiamo potuto assaggiare formaggi locali. Il locale che ospita la "Bottiglieria" è completamente ristrutturato ed è veramente fighetto, invece la cantina è composta da vecchie botti in cemento vetrificato recentemente ristrutturate

Le vigne
Le botti e la blogger che beve
Qui ho acquistato una bottiglia di Traminer che non è proprio tipico di queste parti ma è uno dei miei vini preferiti. Ripresa la macchina (tenete presente che queste cantine non erano molto distanti tra loro, al massimo una quindicina di km, avevo pianificato l'itinerario pensando anche a questo) ci siamo diretti verso una cantina che produce vini lasciati invecchiare in anfore di argilla di tipo romano. Questa novità mi attirava molto, ma la degustazione del loro Rosso d'argilla non mi ha entusiasmato eccessivamente, in compenso papi Miki ha apprezzato un rosato da sorseggiare bello fresco come aperitivo.
Oramai eravamo alla 5° cantina ne macavano ancora due che si trovavano sulla strada per raggiungere l'autostrada. Ad dire il vero un po' di stanchezza si faceva sentire, erano circa le 14.30 ed erano più di 4 ore che sorseggivamo vini (a volte un bicchiere in due in cui facevamo versare giusto 2 dita però! Mica volevamo ubriacarci).
La penultima cantina si è rivelata molto interessante per l'aspetto paesaggistico, un po' meno per quello enologico. L'edificio che la ospita è storico ed è presente un bellissimo parco con alberi secolari.
Inoltre è anche fattoria didattica ed è l'unico posto dove abbiamo visto giochi per intrattenere i bambini.
La villa
Un centenario cedro del Libano
Ultima tappa prima di rientrare a Bologna è stata questa. Ormai eravamo piuttosto "cotti", ma abbiamo apprezzato la "location" direttamente sui vigneti, la competenza del sommelier che descriveva i vini e ci siamo presi una bottiglia dell'unica DOCG del Friuli: il Picolit.
Siamo tornati a casa con una dozzina di bottiglie, di cui circa la metà verranno regalate, e negli occhi un paesaggio che non conoscevamo ma che ci affascinato.
Prosit
I grappoli cuccioli

venerdì 3 giugno 2011

I venerdì del libro: "Mamma"

Sarà che mi vede poco, sarà che dai nonni usa molto ma quando sono in casa con lui, la Simpatica Canaglia mi chiama in continuazione: "Mamma! Maaaamma, MMMamma, Mammmmma, Mammaaaaa", non perchè abbia bisogno di qualcosa, ma solo per sentire una risposta e accertarsi della mia presenza.
Così oggi per i venerdì di Paola propongo:


Autore: Mario Ramos
Titolo: Mamma!
Editore:Babalibri
Pagine:28
Età: dai 4 anni (secondo me anche prima)
Anno pubblicazione 2001
ISBN8883620321
Questo libro l'ho appena preso in prestito dalla biblioteca comunale incuriosita prima dal titolo, poi dalle illustrazioni che raccontano la storia, ma non dall'autore che poi ho scoperto essere "un classico" (tra i suoi libri "Sono io il più forte" e "Sono io il più bello" recensiti  qui e qui). Per chi come me non lo conoscesse può farsi un giro sul suo sito. E' in francese ma si capisce benissimo, oltre a bio e bibliografia dell'autore, sono presenti alcuni giochi per bambini con le copertine delle sue opere.
Cosa racconta? La storia è semplicissima: un bimbo cerca la sua mamma per tutta la casa, chiamandola (e la parola mamma è pressochè l'unica ad essere presente in tutto il libro), ma in ogni stanza trova degli animali dai comportamenti antropomorfi. Nel finale piuttosto umoristico, anche se la canglietta non l'ha capito subito, si scopre perchè il bambino cercava la mamma.
Quando l'ho sfogliato per la prima volta con il pupo ci siamo divertiti a declinare la chiamata con diverse sfumature: preoccupata, arrabbiata, annoiata, impaziente (questa è quella che riesce meglio al pupo) e così cercheremo di fare nelle nostre letture successive, sforzandoci di trovare nuove emozioni da trasmettere con la voce.

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